Sunday, June 15, 2008

Fossati Ivano - Biografia

Ivano Fossati



Nato a Genova il 21 settembre 1951. Cantante

iccioli neri, da hippone, aria scanzonata, da rockettaro. Si presenta così al Festival di Sanremo, nel '72, un ragazzo genovese, cantante e flautista del gruppo Delirium. Ed è proprio la sua Jesahel che va subito in testa alle classifiche. Alla guida del complesso Ivano Fossati incide il suo primo album (Dolce acqua) per poi diventare solista. Mescola generi diversi, varia dai cantautori americani come Randy Newman a Chico Barque, dal soft jazz alla più nobile chanson francese, canta terre lontane e viaggi interiori, il mare e soprattutto amori tormentati, assoluti con riferimenti autobiografici (la lunga storia con Mia Martini).
I primi riconoscimenti personali arrivano nel '77, quando Mina interpreta un paio di sue canzoni; l'anno dopo Anna Oxa presenta al Festival di Sanremo Un'emozione da poco (al secondo posto) e Patty Pravo porta in classifica Pensiero stupendo, entrambe con la firma del genovese. Nel '79 arrivano anche i successi di La mia band suona il rock e La costruzione di un amore.
Ma intanto Ivano Fossati scrive anche musiche per lavori teatrali (Nerone è morto? e Le furberie di Scapino di Molière allestiti dal Teatro Stabile di Genova) e più tardi per i film di Carlo Mazzacurati (Il toro, '94 e L'estate di Davide, '98).
All'inizio degli anni Ottanta altre felici collaborazioni: con Loredana Bertè realizza due album, Traslocando e Jazz, per Mia Martini compone E non finisce mica il cielo, per Ornella Vanoni Una notte in Italia.
Un'altra svolta per il cantautore genovese avviene quando, dopo una tournée in compagnia di Francesco De Gregori, allestisce un proprio gruppo che realizza La Pianta del tè ('88). Il disco, con molti ospiti prestigiosi, tra cui Fabrizio De Andrè, fa di Fossati uno dei personaggi di punta della musica italiana. Grande successo ottiene anche l'album successivo: Discanto (1990).
Ma il grande paradosso è che dopo vent'anni di palcoscenico sulle spalle il grande pubblico si accorge veramente di lui solo quando la sua Canzone popolare (un invito alla mobilitazione) viene scelta dall'Ulivo come inno della campagna elettorale e cantata nel '96 durante i comizi di Romano Prodi.
Nel '98 i suoi dischi vengono pubblicati in Francia. Sempre nello stesso anno Fossati comincia a combattere contro il degrado ambientale, a suonare contro l'abbandono delle antiche città italiane.
Ormai interprete ideale delle sue canzoni è Fiorella Mannoia che nel '98 presenta al Festival di Sanremo Le notti di maggio e nell'album I treni a vapore inserisce altri brani del genovese. In riviera Fossati ci torna personalmente nel febbraio '99. Partecipa al Festival come superospite: dodici milioni di telespettatori ascoltano Mio fratello che guardi il mondo e Una notte in Italia.